Esistono molte tipologie di rivelatori; ciascuna di esse risulta adatta per un certo tipo di applicazione o in un certo ambiente.Di seguito abbiamo riportato le tipologie più comuni che si possono incontrare nei sistemi di rivelazione incendio.
Le tipologie fisiche dei rivelatori sono:
- Rivelatore puntiforme
- Rivelatore lineare
Un rivelatore puntiforme è una apparecchiatura in grado di misurare una determinata grandezza solo nelle sue immediate vicinanze, mentre i rivelatori lineari sono in grado di controllare le stesse grandezze per tratti lineari rettilinei o curvilinei di parecchi metri di lunghezza. Nella descrizione dei vari sensori verranno descritte meglio queste due tipologie. Per quanto riguarda la rilevazione del fumo si ha:
Rivelatori di fumo puntiformi
In questo caso il sensore è costituito da una camera ottica in grado di “vedere” i fumi opachi che si sviluppano durante un incendio. Il fumo per essere rilevato deve entrare nella camera ottica del rilevatore, ecco perché il rivelatore è in grado di controllare solo una piccola area di sua competenza. L’area di competenza viene determinata in base alle condizioni che permettono al fumo di entrare il più velocemente possibile all’interno del rivelatore. In effetti durante un incendio il fumo si distribuisce in modo quasi uniforme nei locali interessati dal fenomeno, ma se il fumo viene rivelato con molti minuti di ritardo viene meno il principio fondamentale dei sistemi di rivelazione incendio che è la velocità di rivelazione. Ad ogni modo la superficie limite controllata dai sensori puntiformi di fumo non può superare i 120 mq.
Rivelatori di fumo lineari a barriera
Questa tipologia di sensore è composto da due apparecchiature: un trasmettitore e un ricevitore di luce infrarossa. Il principio di funzionamento è semplice: il trasmettitore emette un fascio di luce infrarossa modulata che viene ricevuta dal ricevitore posto di fronte anche a distanze di 100 metri. Il ricevitore riceve una certa intensità di segnale (luce infrarossa), questa intensità è destinata a calare se del fumo si interpone tra i due componenti. Questo sistema è interessante perché una sola barriera è in grado di svolgere il lavoro di molti rivelatori puntiformi ( una sola barriera può arrivare a controllare un’area di 1500 mq) e inoltre è in grado di generare allarme anche solo in presenza di aria calda (cosa che non manda in allarme i sensori puntiformi), infatti l’aria calda è in grado di deviare i raggi luminosi infrarossi che non entrando nel ricevitore provocano comunque una diminuzione del segnale di riferimento. Esistono anche barriere a riflessione; in questo caso ricevitore e trasmettitore sono montati insieme e il fascio di luce viene fatto rimbalzare da un catarifrangente.
Rivelatori ad aspirazione
In questa apparecchiatura una pompa speciale preleva aria da una tubazione e la invia in una camera di analisi dove è presente un rivelatore di fumo puntiforme particolarmente sensibile. La tubazione di aspirazione non è altro che un tubo con fori per l’aspirazione di aria. La filosofia di funzionamento rispecchia il funzionamento dei rivelatori puntiformi di fumo (si può idealizzare la posizione di un foro di aspirazione della tubazione con la presenza di un rivelatore di fumo). Il vantaggio è che la tubazione è un elemento particolarmente semplice che non necessita di manutenzione, non è soggetto a guasti che affliggono le apparecchiature elettroniche ed è insensibile a condizioni di temperatura estreme nelle quali i componenti elettronici non sono in grado di lavorare. Similmente per la rilevazione del calore possiamo indicare
Rivelatori di calore puntiformi
Sono apparecchi in grado di rilevare la temperatura ambiente. Esistono vari metodi di misura: si può determinare il raggiungimento di una temperatura limite, oppure si può valutare con quale velocità cresce la temperatura. Come per i rivelatori puntiformi di fumo anche in questo caso il sensore puntiforme opera solo in una ristretta area di sua competenza. L’area viene stabilita in modo da rendere minimo il tempo in cui la grandezza viene misurata.
Rivelatori di calore lineari
Questo rivelatore è costituito da un elemento sensibile lineare e da una centrale di analisi. I sistemi più comuni sono:
- cavo con guaina fusibile. Un cavo speciale contiene dei conduttori isolati da una guaina che fonde ad una certa temperatura. In caso di fusione della guaina i conduttori entrano in contatto e la centralina di analisi rileva il cortocircuito segnalando l’aumento di temperatura. Il sistema è semplice, ma il cavo deve essere sostituito in caso di danneggiamento
- Tubo in pressione. In questo caso una centralina monitorizza la pressione all’interno di una tubazione stagna, un eventuale aumento di temperatura nelle vicinanze della tubazione provoca un innalzamento di pressione che viene rilevato dalla centralina sia in forma assoluta (pressione massima raggiunta) sia in forma differenziale (variazione di pressione nell’unità di tempo). A seconda dei parametri impostati per la centralina di analisi quest’ultima genera un allarme.
- Cavi speciali con microsensori. Più che cavo in questo caso si tratta di guaine particolari che contengono dei microsensori in grado di trasmettere ad una centralina di analisi la temperatura misurata da ciascun sensore. È un sistema molto particolare in grado di monitorare non solo la temperatura massima e il gradiente, ma il profilo di temperatura di ogni punto della tratta.
Rivelatori di fiamma
In questo caso il componente è sensibile alla radiazione infrarossa o ultravioletta tipica della fiamma libera. Occorre una attenta valutazione del posizionamento del sensore e della radiazione luminosa all’interno dell’ambiente di lavoro per non incorrere in falsi allarmi provocati dalla radiazione solare o da condizioni particolari di lavoro (es processi di saldatura, presenza di lampade al quarzo…). Questa tipologia di rivelatori è utile per avere una risposta pressoché immediata ( entro 5 secondi) quando l’incendio nasce direttamente con emissione di fiamma libera. Occorre tenere presente che in presenza di fumo nero il rivelatore potrebbe non vedere più la fiamma.
Pulsanti manuali
Non bisogna dimenticarsi che le persone hanno comunque sensibilità e tempi di reazione assolutamente superiori a qualunque apparecchiatura disponibile. Le persone all’interno dei locali controllati potrebbero accorgersi più in fretta di qualunque apparecchiatura che si stà sviluppando un principio di incendio e quindi sono necessarie delle attivazioni manuali (in genere pulsanti) in modo tale che le persone possano in modo molto semplice generare un allarme.